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Un amore oltre l’orizzonte. Vita e viaggi di Margaret Mead.
Sirene, Edizioni EL

Illustratrice: Vanna Vinci

Margaret ha sempre guardato oltre l’orizzonte: quello della sua famiglia intelligente e aperta e quello del suo paese, l’America. Sagu invece vive in una piccola tribù della Nuova Guinea e sa solo che esistono territori proibiti dove nessuno osa avventurarsi. Margaret è pronta a viaggiare in luoghi selvaggi per conoscere i confini dell’uomo, Sagu attraversa il confine proibito. Non lo sanno, ma Margaret cerca Sagu e Sagu aspetta Margaret. Insieme cammineranno oltre l’orizzonte, alla ricerca di se stesse.

Margaret guardò i suoi fratellini rotolarsi nel prato e di colpo comprese le parole della nonna, quella mattina a scuola. Pensò che l’uomo fila la sua vita come un tessuto. Quando si siede al telaio, non ha l’idea esatta del disegno nella sua complessità, ma è quel succedersi di punti e di fili, fissati giorno dopo giorno da regole e comportamenti di persone vissute prima di lui, che rende un tessuto differente dall’altro. Ogni pezzo di stoffa è un pezzo di vita e l’uomo diventa un essere umano e la sua vita acquista un significato proprio grazie a quella tela dove raffigura i suoi dei, il suo nome e il suo posto nel mondo. Una tela che si chiama civiltà.

… Sagu gli sorrise mentre lui alzava l’ascia sul capo e i tamburi rullavano e Kumati strillava e il fischio dell’aria ferita le sfiorava il capo e la lama le recideva i lacci con cui era legata e le braccia del guerriero la sollevavano da terra e per un attimo il mondo intero si fermava mentre lui la teneva distesa sopra il capo e la mostrava alla tribù attonita, gridando: “Lei appartiene a me, non agli dei!” E così sanciva la sua fine di grande guerriero, la sua morte come cacciatore e, forse, la sua rinascita come uomo.